Memorial 
                                     
                            Che simpatico personaggio 
 
    "Che simpatico personaggio!" E' così che ci sentiva apostrofare da Salvatore Federico appena coglieva nel fare di una persona qualcosa che gli piaceva di colpo. Poi aggiungeva: lui potrebbe impersonare... e buttava là il nome di uno dei tantissimi personaggi delle tantissime commedie napoletane che tanto amava. 
    Fu questa sua passione per il teatro napoletano che gli faceva accettare l'invito del Presidente del Circolo "2001" di Boscoreale, Franco casillo, a curare una filodrammatica. Cominciò così nel lontano 1972 a reclutare giovani per farne degli attori, per poter dire alla gente, attraverso essi, quello che egli coglieva nello spirito delle commedie napoletane. E vi riuscì sempre, in ogni lavoro che preparò, quando il pubblico rideva a crepapelle e dopo pochi attimi si emozionava perchè i "suoi" attori riuscivano  a dare con i gesti e con l'espressione quello che "lui" voleva che il pubblico vedesse. Vi riuscì ogni volta che un qualsiasi studente, impiegato, operaio, disoccupato (erano questi i "suoi attori") dalle tavole del palcoscenico faceva dire al pubblico: <<sembra proprio un medico>>, <<sembra proprio una cameriera>>, <<sembra proprio un pazzo>>, oppure <<dove hanno trovato quallo scemo>>. E si lavorava con tanto fervore e con tanto animo che le lacrime richieste da una scena erano vere, l'allegria e l'ironia e tutti i sentimenti rappresentati erano veri e si coinvolgeva tutto il pubblico che partecipava vivamente. Ed era lui che educava i suoi attori, con una pazienza indicibile, ad esprimere di più un sentimento e mascherarne un altro anche solo con un piccolo gesto fatto o non fatto, gesto che, preparato anche per mesi, doveva sembrare spontaneo. 
       E poi faceva curare le scene, nei minmi particolari; molti boschesi ricorderanno di aver prestato un quadro, un tavolo, un salotto perchè con lui si lavorava in modo artigianale, ma nel contempo con professionalità. 
    Non c'era scopo di guadagno, una voglia di stare insieme per dire qualcosa, per comunicare con gli altri, per ritrovare se stessi rinforzando il proprio carattere e la propria personalità. 
     Era Salvatore a scegliere le musiche per ogni lavoro, rivelandosi sempre intenditore ed eclettico. E non si è fermato al teatro napoletano; Natale in casa Cupiello (1973), Napoli Milionaria e Filumena Marturano (1974), Non ti pago (1975), Ditegli sempre di sì (1976), Questi fantasmi (1977), Miseria e Nobiltà (1978), 'O Voto (1979) (più volte replicato e rappresentato anche in seguito nella rassegna del "Teatro Amatoriale di Prato" e apprezzato dalla stessa Pupella Maggio, spettatrice di eccezione). 
      Non si è fermato, dicevo, al Teatro napoletano, perchè è andato oltre; ha realizzato il suo sogno nella "commedia musicale" dove è riuscito a far cantare e ballare chi meno si aspettava di saperlo fare. E anche qui ha trovato vasti consensi nel pubblico della Campania tutta. Chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui, lo ricorda sorridente e ammiccante, serio e ironico, realista e sognatore, amante di tutte le "sue" donne al punto che l'otto marzo girava con i baci Perugina in tasca per averne uno per ognuna. 
     C'è certamente, tra i boschesi che lo conobbero, nostalgia per quel teatro fatto in casa che non c'è più, per quel simpatico personaggio che era in lui. 
              
                                                                           Rosa Falanga 
 
Tratto dall'opuscolo "Un simpatico personaggio" a cura dell'Associazione "!l nuovo VESUVIO"